Chirurgia rigenerativa lesioni cartilaginee

Lesioni legamentose della caviglia

L’articolazione della caviglia consiste nel plafond tibiale, malleolo mediale, malleolo laterale ed astragalo.

Il movimento principale è rappresentato da flessione plantare e dorsiflessione. I movimenti secondari sono: inversione, eversione del piede e rotazione.

La caviglia è in grado di sostenere 5 volte il peso del corpo durante il cammino.

Le distorsioni rappresentano le più comuni lesioni della caviglia e spesso passano misconosciute, per cui a volte si creano lesioni legamentose che possono dare luogo ad instabilità.

I sintomi più comuni sono: dolore immediato, edema, inizialmente assenza di instabilità che nel corso del tempo, se non correttamente trattata, può esitare in dolore importante, gonfiore, considerevole instabilità, perdita della funzione e del grado del movimento. In questa fase si ha la completa incapacità a caricare il peso del corpo sul piede o camminare.

Il trattamento immediato presuppone: riposo, ghiaccio (che influenza n senso positivo il processo infiammatorio), immobilizzazione in tutore o doccia gessata con scarico completo e bastoni canadesi, fino al consulto con un ortopedico e relativi accertamenti strumentali.

Una volta accertata la diagnosi con radiografie ed eventuale RMN o TAC, sarà attuato il trattamento migliore che il più delle volte non è inizialmente chirurgico e che presuppone l’immobilizzazione completa per mettere a riposo l’articolazione, scarico con bastoni canadesi, FANS.

Solo in presenza di una instabilità sia funzionale che meccanica verrà presa in considerazione la possibilità di un intervento chirurgico di riparazione o ricostruzione legamentosa.

E’ importante rilevare che non tutti i pazienti con instabilità della caviglia richiedono l’intervento chirurgico, in quanto è fondamentale la ricerca delle cause reali dell’instabilità che a volte risiedono in alterazioni tipo il piede cavo o obesità severa con un carico che si rivela nel tempo anormale.

Quando le distorsioni della caviglia vengono sottovalutate dal paziente è concreta la possibilità che nel tempo la lesione legamentosa si cronicizzi e che insorgano quelle lesioni cartilaginee che producono dolore, puntorio, con movimenti limitati per via antalgica e gonfiore costante che non recede. E’ fondamentale, anche in presenza di distorsioni di primo e secondo grado (quindi di grado non elevato), consultare un ortopedico e trattare il più presto possibile la lesione.

Ogni tipo di lesione con i progressi dell’ortopedia negli ultimi 20 anni, con l’avvento di indagini strumentali sempre più sofisticate e dell’artroscopia, può essere trattata adeguatamente con ottimo risultato clinico.

La cartilagine è una struttura molto flessibile che supporta le articolazioni ma è un tessuto che, una volta lesionato, non è in grado di riprodursi autonomamente. Per questo motivo abbiamo iniziato a stimolare le articolazioni colpite con delle semplici fissurazioni che consentissero la fuoriuscita di sangue e cellule midollari per favorire la riparazione del tessuto cartilagineo.

Altro trattamento è quello di prelevare da zone articolari non sottoposte al carico e trasferirle nella zona della lesione cartilaginea che a volte si presenta come un vero  e proprio buco.

 

La medicina rigenerativa

La medicina rigenerativa si basa sul prelievo ad esempio di cellule dal midollo osseo che come precursori cellulari sono fondamentali per la trasformazione in vere e proprie cellule cartilaginee e favoriscono la riparazione.

Altra metodica è quella di prelevare dal tessuto adiposo cellule che sono importantissime per la riparazione delle lesioni cartilaginee.

I vantaggi per il paziente sono rappresentati dalla scarsa invasività del gesto chirurgico, ripresa funzionale più rapida per la ricostituzione di un tessuto cartilagineo sempre più vicino alle caratteristiche del tessuto nativo.

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